Lapilli #13 - Funghi che parlano e altre storie
Ecco a voi newsletter dai contenuti irrilevanti e con frequenza imprevedibile. In questo numero vi racconto di funghi che comunicano fra loro, come i delfini e le api, di come sopravvivere ad una visita all’ikea (regola 1 non portate con voi mariti/compagni), di donne letterate e intellettuali che non sono nelle antologie e di come ci racconteranno il 25 aprile, dell’importanza delle competenze digitali e vi invito a seguirmi in alcuni webinar. Questa volta la rubrica sui vulcani salta perche’ questo lapilli è stato scritto con l’Etna davanti agli occhi. Buona liberazione, anche se quest’anno Bella Ciao fa paura.
#funghiparlanti
Qualche anno fa, mia figlia mi aveva parlato dell’intelligenza dei funghi, e sulle strategie che adottano per cercare cibo. In particolare ricordo di questo esperimento che ho ritrovato in questo articolo:“[gli scienziati] hanno disposto intorno a una muffa dei fiocchi d’avena secondo lo stesso schema delle città che circondavano la capitale giapponese e la muffa aveva creato uno schema sorprendentemente simile al layout del sistema ferroviario intorno a Tokyo. Rispondendo alla necessità di creare le connessioni più brevi tra le sue stazioni di cibo, la muffa melmosa ha raggiunto le stesse conclusioni degli architetti umani.”
I funghi riservano molte sorprese: ad esempio la parte non fruttifera del fungo - il micelio – è già utilizzato come materiale da costruzione e un nuovo progetto di ricerca finanziato dall’Europa con 2,5 milioni di euro, intende utilizzare il micelio “vivo” in grado di reagire alle variazioni ambientali per creare delle case intelligenti: “Utilizzando un nuovo sistema bioelettrico sviluppato dagli scienziati, i funghi viventi cresciuti all'interno della struttura dell'edificio fungeranno da sensore che rileva i cambiamenti di luce, inquinanti e temperatura, ei computer analizzeranno le informazioni. Quando sono riconosciute modifiche particolari, il sistema avrà il potenziale per rispondere in modo adattivo controllando i dispositivi collegati come luci e riscaldatori.”
Il prof. Andrew Adamatzky, dell'Unconventional Computing Laboratory della University of the West England studiando questi segnali bio-elettrici ha scoperto che i funghi si scambiano attraverso le ife, la “rete” sotterranea che collega i funghi di una colonia fungina, paragonabile alle radici delle piante o al sistema nervoso umano, segnali elettrici (spike) organizzati in sequenze (“treni”): ogni treno di spike corrisponderebbe a una parola e sono state individuate circa 50 parole, che si combinano con schemi simili alla struttura dei linguaggi umani. Le quattro specie analizzate si scambiano impulsi elettrici con variazioni di complessità, dimensioni e sintassi. Ciò suggerisce che specie diverse hanno "dialetti" diversi. Adamtzsky ha pubblicato i risultati di questa scoperta sulla rivista Open Science della Royal Society i risultati.
In uno studio precedente, il suo laboratorio ha scoperto che quando un cambiamento ambientale viene indotto tramite stimolazione meccanica, chimica o ottica, i funghi modificano le caratteristiche delle loro sequenze elettriche. Potrebbe essere una sezione della colonia fungina che comunica le modifiche al resto della colonia o condivide informazioni su cibo o lesioni. Come ha dichiarato lo stesso Adamatzky, non riusciamo ancora a capire il linguaggio dei cani e dei gatti nonostante viviamo con loro da molti anni, e quindi non facciamo grandi illusioni. Non possiamo ascoltare le conversazioni funinge, ma volendo possiamo sentire la loro “musica SHROOMXIETY. Music of grey oyster-
#Ikeasurvival
Sono stata all’ikea per comprare uno scaffale che avevo visto online, avevo le idee chiare e nonostante il giro si sia rivelato inutile (lo scaffale era esaurito) sono uscita senza comprare altro: sono stata molto fiera di me per esserci riuscita. Come ho fatto? Avevo appena letto questo articolo che spiega le strategie Ikea per farci acquistare più di quello che avevamo pianificato. Partiamo dal fatto che il 60% degli acquisti fatti in uno store Ikea è mpulsivo e solo il 20% corrisponde ad acquisti pianificati. Pensiamo che ogni anno circa 775 milioni di persone visitano i loro 458 negozi, gestiti da 275 mila dipendenti per un fatturato di 47,6 miliardi di dollari.
Quali sono dunque le strategie di questo gigante della distribuzione? eccole in sintesi.
1) Il Labirinto. Solitamente i clienti sono liberi di girare un negozio come vogliono. Non all’Ikea dove il labirinto obbliga a vedere tutte le circa 50 “stanze” dell’esposizione lungo il percorso che è di oltre un km. Per non dover tornare indietro mettiamo nella borsa gli oggetti visti lungo il percorso, che è costruito come un’esplorazione, creando un senso di mistero che ci fa incuriosire sulla prossima tappa. Il layout di Ikea tende a farci dimenticare il motivo per cui siamo lì, secondo quello che è stato definito effetto Gruen, dal nome dello psicologo che ha studiato queste tecniche. L’obiettivo è farci sentire in una vera casa e indurci a portare via un pezzo di quell’illusione, sotto forma di cuscino o lampada o vassoio.
Zachary Crockett / The Hustle
2) L’effetto esca. L’uso di variazioni di prezzo sullo stesso articolo, ad esempio uno scaffale con tre finiture e prezzi diversi: minimo, medio, massimo. Di solito il prezzo medio ha le stesse caratteristiche di quello base e cosa poco meno del più caro. Questo sistema di solito fa aumentare le vendite del “prezzo medio” del 14%.
3) Costa meno di ieri. In Ikea si progetta a partire dal prezzo e si fa di tutto per farlo diminuire nel tempo: i prodotti che non si riesce a fare diminuire vanno fuori produzione. La sedia Poang, costava 179$ nel 1994 (pari a 340$ di oggi ) e oggi costa 129$, stessa cosa per la libreria Billy da 82$ (1985) a 50$ di oggi. Di solito la riduzione del prezzo è collegata ad un imballaggio più efficiente.
4) Fai da te! Assemblare un mobile da sé ne aumenta il valore affettivo e quindi la propensione a pagarlo di più. Un effetto già dimostrato dalle miscele per torte: l’aggiunta di alcuni (pochi) ingredienti freschi aumenta il coinvolgimento nella realizzazione.
5) Le polpette. Solo con il giro d’affari del ristorante e dei bistrò, Ikea sarebbe uno dei colossi mondiali dell’alimentazione. L’idea è che a pancia piena si è più disponibili a spendere: uno studio svolto in Italia, ha dimostrato che i clienti che avevano mangiato dentro l’Ikea spendevano quasi il doppio degli altri. In fondo è davvero conveniente! Anche perché i prezzi sono costruiti per essere i più bassi del circondario.
Ora siete informati anche voi: quindi prendete le scorciatoie, saltate il ristorante e comprate il modello che costa meno… oppure godetevi la gita e ammazzate il senso di colpa con un bel piatto di polpette
#mis(s)conosciute
“Mis(S)conosciute – Scrittrici tra parentesi” è nato nel 2019 come podcast letterario, con l’ambizione di condurre l’ascoltatore nella storia e nella scrittura di autrici poco note degli ultimi 60 anni. Giulia Morelli, Maria Lucia Schito e Silvia Scognamiglio hanno costituito l’associazione per ribadire la rilevanza delle donne intellettuali e letterate. Le ho conosciute attraverso il loro meme dell’iceberg
Potete leggere una loro intervista qui
Per il prossimo 25 aprile - 77esimo anniversario della Liberazione d’Italia, organizzano le terza virtuale #staffettamissconosciute con due episodi della staffetta di Mi(S)conosciute che racconteranno le storie di 7 partigiane. A dare loro voce con noi ci saranno Laura Cleri di Fondazione Teatro Due , Gioia Battista, Alessandra Masi e Paola Minaccioni
#open & education
Non creiamo cafoni 3.0: competenze per la cittadinanza digitale
[Ho scritto quest’articolo per Appunti Selvaggi la rubrica che curo per Sapere digitale]
Fontamara è uno dei miei libri preferiti: il romanzo racconta di in un fantomatico paese nella campagna abruzzese, in cui un giorno arriva un cittadino, delegato a raccogliere le firme per una petizione ai contadini poveri e analfabeti, chiamati cafoni. I cafoni a cui era stata tolta l’energia elettrica per morosità, sono convinti con le buone, minacce e bugie a firmare un foglio bianco. Il delegato spiega loro che le autorità scriveranno il contenuto una volta che avranno le firme. I cafoni firmano, rassicurati che non si tratta di nuove tasse e convinti che il governo chieda il parere e quindi l’adesione a tutti i cafoni dei paesi vicini. Scopriranno solo dopo che le firme servono a togliere l’acqua dai loro campi per indirizzarla ai campi del delegato.
Con poca fantasia, possiamo trasporre questa storia ai nostri tempi, in cui le persone, non avendo sufficienti informazioni per approfondire tematiche complesse, di fatto sono convinte a cedere i loro diritti.
L’equivalente del sapere leggere e scrivere ai tempi di Fontamara, si traduce oggi con competenze digitali, necessarie per affrontare nuove situazioni, caratterizzate dalla crescente difficoltà di selezionare le informazioni, di usare strumenti nati per aumentare la polarizzazione delle conversazioni, scelte governate da algoritmi che possono prendere decisioni bizzarre. [Continua a leggere sul sito Sapere Digitale. ]
Conversioni i webinar di Sapere Digitale
Conversioni è il ciclo di webinar che ho organizzato per Sapere Digitale. Mercoledi 20 aprile abbiamo avuto come ospite Gino Roncaglia, che ci ha parlato di come la forma libro ci abbia permesso di affrontare la complessità, con un parallelo fra la storia delle società umane - dai nomadi raccoglitori allo sviluppo delle prime forme di commercio e artigianato - e l’evoluzione della rete. Ha poi affrontato il tema dell’evoluzione del libro e dei lettori nella forma “aumentata” resa possibile dalla rete. Ve lo siete perse? niente paura, la registrazione sara’ online sul sito di Sapere digitale.
Non perdetevi pero’ il prossimo webinar con Silvia Carbotti Mercoledi 27 aprile alle 18 in cui parleremo di contenuti digitali e di come i teens, o meglio tweens siano essi stessi protagonisti della rete e del digitale non solo “fruendo” di video giochi e molto altro, ma soprattutto producendo essi stessi contenuti in prima persona soprattutto destinati ai social (tema degli small business, qualche esempio virtuoso e divulgativo).
E già che ci siamo segnatevi anche il 4 maggio sempre alle 18 con Barbara Bruschi che ci farà reinventare l’educazione grazie al digitale.
Le iscrizioni sono aperte per partecipare compila qui il modulo di iscrizione
Dschola GEEK - i Webinar
L’associazione DSchola ha organizzato tre webinar Dschola Geek, su nuove applicazioni e metodologie per l’uso del digitale.
21 aprile CODING E INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Tecniche di machine learning per tutti
28 aprile LUMI EDUCATION E H5P
Realizzare learning object, dispense e video interattivi in uno standard aperto e facile per tutti
11 maggio Strumenti per la VR, la AR, il coding 3D e il coding audio
Il coding si spinge oltre le applicazioni multimediali, musica, realtà virtuale e realtà aumentata sono alla portata di tutti
Il primo ve lo siete perse, i relatori hanno presentato le loro esperience in classe con il machine learning l’uso di narrow e supervised AI: nelle scuole sono già in corso numerose sperimentazioni. Saranno pubblicati i materiali ma intanto vi favorisco qualche link, per chi fosse interessato:
https://machinelearningforkids.co.uk/?lang=it
in Italiano e usa Scratch
Tutte le info per partecipare Online qui