Lapilli #10: Letteratura in VR, libri e outfit..
Abbiamo portato a casa l’elezione del presidente e la presenza di Drusilla al festival, quindi posso finalmente rubarvi un po’ di attenzione per il primo numero del 2022 di Lapilli, la newsletter dalla frequenza imprevedibile e dai contenuti irrilevanti.
Notizie vulcaniche
Il 15 gennaio 2022 l’eruzione del vulcano ’Hunga Tonga – Hunga Ha’apai ha stabilito una serie di record (indice di esplosività 6 - il Vesuvio a Pompei si era fermato a 5); i ricercatori non sono ancora in grado di spiegare la dinamica dell’eruzione, né sono state ancora comprese completamente le conseguenze, ma dalla Nasa dicono che non ci dovrebbero essere effetti sul clima percepibili dalle persone. L’onda d’urto è stata registrata dagli strumenti anche qui in Italia a 18 mila km di distanza. Anche se per fortuna ci sono state poche vittime (5) e pochi feriti (14) l’economia dell’area è completamente distrutta dalla caduta della cenere vedi infografica dell’OCHA.
Foto: Earth Observatory Nasa
Pirandello in VR
Foto Eleonora Pantò - In attesa dei relatori . Museo nazionale del cinema di Torino
Che bello ascoltare dal vivo Elio Germano e Simone Arcagni che parlano di realtà virtuale, cinema e letteratura mentre ci troviamo all’interno del Museo del Cinema. Concedersi di partecipare fisicamente ad un conferenza è un evento nell’evento. Insomma il 4 febbraio c’è stata l’inaugurazione di Piemonte online, un’idea - introduce Matteo Negrin - nata in periodo covid per capire come il digitale potesse rendere più accessibili le performance artistiche. In questo caso specifico la sfida è capire se con la realtà virtuale si possa lavorare su contenuti che esulino dalla guerra e dal porno. Arcagni, che insegna all’Università di Palermo ed è uno dei maggiori esperti sulla visione artificiale ha esordito ricordando che l’idea di realtà potenziale e poi virtuale arriva dal teatro. Per Germano la “paura” che la realtà virtuale aumentasse la separazione fra le persone è stata la spinta a capire come usarla e a cercarne l’antidoto. Ha voluto immaginare una fruizione collettiva e contemporanea e che portasse lo spettatore dentro l’opera, anche se questo implica sfide tecnologiche per le riprese video e audio. Germano si è cimentato con la riscrittura di “Così è se vi pare” di Pirandello in cui la realtà è diversa per ognuno dei protagonisti. Lo spettacolo si chiama “Così è (o mi pare)” ed è una versione aggiornata, dove en passant si citano le fake news.
Indossato il visore ci si ritrova all’interno della stanza riccamente arredata, nelle vesti di uno dei personaggi che ascolta tutti e talvolta risponde beffardo. L’esperimento narrativo mi è piaciuto e direi che e interessante. Da neofita della VR ho fatto un po’ di fatica a resistere per quasi 90 minuti con il visore addosso. Mi è sembrato di non potermi distrarre nemmeno un secondo e questo è stato impegnativo, poi forse mi sarei aspettata un livello di interazione maggiore con la scena e i personaggi, ma questo sarebbe probabilmente stato un altro tipo di performance. Se siete curiose potete vedere lo spettacolo in varie repliche per tutto febbraio
Libri e copertine
L’account Instagram del Salone del Libro ha pubblicato questo simpatico post in cui consiglia un libri intonati agli outfit sanremesi.
Cosi mi ha ricordato questo blog che non posso esimermi dal consigliarvi se già non lo conoscete https://copertinedilibri.wordpress.com/ Il sito mette a confronto copertine che usano immagini uguali o simili ed è davvero notevole.
Va ricordato anche l’account twitter https://twitter.com/BCredibility e l’hashtag #bookcasecredibility che commenta le biblioteche alle spalle delle persone, talvolta imbarazzanti o esilaranti con il motto «Quello che uno dice non è importante quanto la libreria alle sue spalle».
L’archivio della BBC: il PC in classe nel 1984
Ho scoperto l’account dell’archivio della BBC su Facebook: con il tag #Accadeoggi ci presenta notevoli chicche come il preside londinese che vieta i cellulari a scuola, o quello che usa i piccioni viaggiatori per avvisare a che ora arriverà a casa per il te.
Non potevo non soffermarmi sul video che racconta le potenzialità dell’uso del PC a scuola. Notevolissimo. Nella prima scena mette a confronto un gioco di macchine e un quiz testuale e chiede agli studenti quale preferiscano. La seconda scena è ancora meglio: presenta le potenzialità dell’interfaccia vocale. Il presentatore chiede ad un PC IBM di accendere le luci e un ventilatore. Poi chiama Sophie e Andrew e chiede a loro di interagire con il PC. A Sophie viene detto di chiedere al PC di spegnere la luce: l’antenata di Alexa risponde che non riconosce la sua voce e quindi non esegue il comando. Poi tocca ad Andrew e a lui il l’ante-Alexa ubbidisce senza problemi. Finalmente il presentatore svela che l’ante-Alexa era stata allenata a riconoscere la voce di Andrew prima del programma. Hanno truccato i gioco: Sophie non viene invitata a registrare la sua voce o interagire in alcun modo, e fa spallucce un po’ a disagio.
Non ha funzionato per te Sophie. Lei vrà scelto una professione STEAM, secondo voi?
Licenze e contenuti: la fine di slideshare
Photo by Victoria Borodinova from Pexels
Ho cancellato il mio account da Slideshare e tolto le mie presentazioni: il nuovo proprietario Scribd ha deciso che per scaricare le mie slide che sono rilasciate con licenza Creative Commons, sia necessario avere un account Scribd che dopo i primi tre mesi diventa a pagamento. Non ho avuto alcuna comunicazione in merito e l’ho trovato piuttosto scorretto. Ho raccontato questa vicenda un po’ meglio qui. Sto ancora cercando una soluzione che mi soddisfi, praticamente non esiste un servizio equivalente e tantomeno qualcosa di aperto che fossa assomigliare ad un repository di risorse aperte.
Aggiornamenti dal mondo Open & Education
La rete Educazione Aperta - Open Education Italia ha pubblicato un manuale in italiano sull’Open Education. E’ una guida aperta e in progress per essere arricchita dai contenuti di tutti.
Wikimedia ha lanciato il suo primo MOOC con l’Università di Padova su piattaforma EDUOPEN, destinato a insegnanti e studenti, intitolato “A scuola di Wikipedia”. Il corso è gratuito della durata di 16 ore. Ho completato il corso una decina di giorni fa e lo consiglio: non serve a diventare magicamente esperti, ma aiuta a rendersi conto della complessità che sta dietro a Wikipedia.
Per chi vuole creare contenuti didattici interattivi c’è una novità interessante: H5P ora si può utilizzare senza passare da un server Moodle o Wordpress, grazie a Lumi o a La Digitale. Su Dschola l’articolo di Marco Guastavigna per creare videointerattivi.