#Lapilli 20 ChatGPTmania
Questo numero di Lapilli è un po' pesantino, perché anche se mi sforzo di parlare d'altro, in realta’ il tema ChatGPT è davvero il tema, in questo momento. Vi racconto anche del Casinometro e del webinar sui dati geografici che faremo il 13 aprile con Rocco Pispico e Stefano Campus.
Per festeggiare la primavera allego foto della mia piantina fiorita di Albuca Spiralis, la pianta ricciolina.
ChatGPT mania
Il 1 aprile, l’Italia si è divisa in due fazioni: ChatGPT non era più accessibile dall’Italia. L’azione intrapresa da Open AI era la risposta ad una richiesta di chiarimento del Garante per la Protezione dei Dati personali (GPD) sul trattamento dei dati. So che già questa prima frase mi colloca in una delle due fazioni, ovvero quelli che non si considerano defraudati e condannati al medioevo tecnologico a causa della miope burocratia italiana.
Chi si è trovato privato di uno strumento che consente di autor ridurci significativamente il carico di lavoro nel produrre testi di progetti, di relazioni, di verificare traduzioni, di correggere codice ovviamente si è arrabbiato non poco: portando a maledire quest’operazione come il blocco dell’innovazione e del progresso, mettendola sullo stesso piano del blocco ala farina di insetti, la carne sintetica, l’uso delle parole inglesi, alla partita iva per i minorenni.
E poi diciamolo questa rottura del trattamento di dati!! La “privacy” è percepita dalle persone, soprattutto se lavorano nella scuola, come un’inutile persecuzione e sicuramente ne avranno ben donde.
Una ventina di anni fa, poche scuole avevano un sito web che era gestito gratuitamente dallo smanettone di turno (a volte anche il figlio della DS), che spesso faceva un buon lavoro mettendoci tutta la sua creatività: ecco immaginatevi la reazione quando si andava a parlare della necessità di rendere i siti scolastici accessibili. Da allora si è fatta molta strada e non mi pare che sia poi cosi male che il sito ufficiale della scuola presenti le informazioni in modo più strutturato, e la fantasia sia lasciata ai siti di classe o di progetto.
Ho letto molti commenti interessanti sul tema della chiusura e dei rilievi del garante - soprattutto sulla lista nexa e ci sono davvero tanti aspetti su cui vale la pena di ragione: imparare a distinguere un chatbot e un motore di ricerca, l’impossibilità di identificare la provenienza dei dati utilizzati e quindi l’impossibilità di farli correggere o cancellarli (diritto all’oblio), capire che i dati utilizzati per “allenare” GPT non erano tutti pubblici "GPT-4 is a Transformer-style model pre-trained to predict the next token in a document, using both publicly available data (such as internet data) and data licensed from third-party providers" Fonte: GPT-4 Technical Report, pag. 2)
Luca De Biase secondo me sta facendo un ottimo lavoro nel raccontare l’evoluzione di questa storia
Poi ci sono questioni che riguardano piu’ in generale il rapporto con questi sistemi a partire dal linguaggio, forme imperative, ci adatteremo ad usare forme linguistiche prive di ambiguità…. molti di questi limiti sono caratteristici della rete, ma qui sembrano amplificati. La stessa dicitura “intelligenza artificiale” non aiuta a creare una consapevolezza dello strumento.
Gli studenti di oggi, domani saranno i professionisti che avranno un formidabile collaboratore con cui dovranno negoziare decisioni e responsabilità. Per questo è importante studiare e capire, senza fascinazioni tecnologiche e tifoserie.
(ad esempio una lettura interessante è quest’articolo di Daniela Tafani)
#Saperedigitale
Una star da copertina
Il il mio secondo contributo su ChatGPT uscito a febbraio per Sapere Digitale, mentre il precedente uscito a Dicembre era più generale su Open AI, qui ho cercato di scrivere una miniguida.
ChatGPT avrebbe potuto essere l’ospite d’onore del Festival di Sanremo qualche settimana fa, dato il suo indice di popolarità in questi mesi: il Time gli ha dedicato una copertina proprio in queste settimane. Come per ogni innovazione un po’ dirompente, assistiamo ad un’accelerazione di eventi e di reazioni di segno opposto: i programmatori usano ChatGPT per scrivere codice? Amazon impedisce ai propri dipendenti di usarlo, come le banche e le maggiori aziende mondiali di consulenza. Scienziati e ricercatori citano ChatGPT come coautori nei rapporti di ricerca? I principali editori scientifici creano nuove politiche editoriali per non accettare questi contributi: per Science l’uso di questi strumenti è affine al plagio, in quanto l’elaborato prodotto non può essere dichiarato “materiale originale”. L’Università della Svizzera Italiana ha vietato l’uso di ChatGPT negli esami e altre università la seguiranno. Allo stesso tempo, esiste già una produzione di libri, anche per bambini, scritti da ChatGPT, autopubblicati dagli ideatori e venduti su Amazon.
Newsletter e dove trovarle
Il mio ultimo articolo per Sapere digitale parla proprio di Newsletter e di Substack, di diritto d’autore e della morte dei social media e vi da alcuni consigli di lettura.
In questo articolo non parlerò del diritto d’autore, ma degli scrittori, non di quelli che pubblicano libri ma di chi pubblica online – parliamo sempre di autori basati sul carbonio – contribuendo alla “content economy” – l’economia dei contenuti. I “content creator” sono spesso esperti di marketing che costruiscono contenuti finalizzati a promuovere qualcosa, contigui e a volte sovrapposti agli “influencer” che tendenzialmente promuovono sé stessi, ma possono essere professionisti di vario tipo ad esempio giornalisti, ricercatori, attivisti, opinionisti.
Il regno dei creator sono i social media, come Facebook, Instagram, TikTok. Tuttavia queste piattaforme, tendono essere sempre più orientate alle immagini e ai video. Social media che pur restando gigantesche sembrano essere in declino. Secondo Cory Doctorow, nel suo articolo “Enshittification of Tik Tok” queste piattaforme nascono per gli utenti, ma per garantire la propria sostenibilità sono costrette a privilegiare gli azionisti e quindi a penalizzare gli utenti, infine penalizzano anche gli azionisti, per garantirsi il massimo profitto e a quel punto muoiono.
continua qui ..
Conversioni - 13 Aprile Dati Geografici
Questa edizione primavera 2023 di Conversioni, dopo la cybersicurezza, la conoscenza aperta, la digital history gamificata, le donne nel metaverso ci porta ai dati geografici. Abbiamo ormai tutti sempre in tasca la mappa del mondo, realizzata da Google, che in un certo senso ha quasi realizzato quello che Borges aveva descritto nel suo racconto, una mappa che era grande quanto l’impero stesso. Oggi attraverso i dati geografici, abbiamo nuovi strumenti per interpretare la realtà e interagire con essa. I dati geografici sono strategici e per questo è necessario che siano aperti e accessibili: ce lo spiegheranno le nostre guide Rocco Pispico e Stefano Campus, due esperti che lavorano per la pubblica amministrazione e che sono impegnati attivamente nell’associazione per l'informazione geografica libera GFOSS.it (Geographic Free and Open Source Software).
COMPILA IL MODULO ON LINE PER ISCRIVERTI E PARTECIPARE
#Wikimedia
Borse per GEOdaysIT 2023 a Bari
GEOdaysIT 2023 si terrà Bari, dal 12 al 17 giugno 2023 e riunirà gli appassionati e gli esperti di mappatura, dati geospaziali aperti e OpenStreetMap in Italia,.
Wikimedia Italia mette a disposizione delle borse per sostenere i costi di partecipazione all'evento. La scadenza per la presentazione delle domande è il 25 aprile. Per candidarsi consultare questa pagina-
In quest’articolo sul sito Wikimedia ulteriori informazioni.
L'evento racchiuderà il convegno AIT, FOSS4G-IT e OSM-IT
La call for paper è aperta fino al 21 aprile
Sito ufficiale:
https://2023.geodaysit.it/
#recensionibrevi
Il casinometro di Mauro Sandrini
Mauro Sandrini è una persona che è sempre stata attiva in rete e che avevo conosciuto in rete, grazie alla mia amica Erica. Avevo letto il suo libro sugli ebook “Elogio degli e-book Manifesto dell'autopubblicazione”. Da qualche tempo avevo scoperto la sua newsletter qui su Substack e mi ero abbonata, il titolo “Eliminare il caos in classe” mi aveva incuriosito. Ho letto il suo libro che ha lo stesso titolo e l’ho trovato davvero ben fatto. Ora non vorrei spoilerare il suo protocollo e il metodo che propone che come recita il sottotitolo è basato sul “casinometro, mindfulness e neuroscienze”. Si tratta di una guida molto pratica del metodo che Mauro propone agli insegnanti per disinnescare i conflitti in classe: per me la sorpresa sono state le interviste a esperti e studiosi, che ho trovato molto valide. Dal libro traspare rispetto per i colleghi, attenzione ai ragazzi che si trova davanti e la necessità di creare un ambiente accogliente per tutti. Il suo blog sul Fatto Quotidiano. Il sito Eliminare il caos in classe