In questo numero: fasi della vita, le tendenze dell’Internet nel 2023, i rischi di leggere ebook negli US, cose varie che ho scritto sull’IA e appuntamenti online e dal vivo.
Fasi della vita
Dopo i 46 anni si diventa più felici: è una buona notizia per chi non c’è ancora arrivato e per chi li ha superati. La ricerca su cosa rende felici le persone, ha identificato quattro fattori: il genere, la personalità, le circostanze esterne e l’età. Pare che tendenzialmente le donne siano più felici degli uomini e che le persone estroverse se la passino meglio delle nevrotiche. Nelle circostanze esterne sono incluse relazioni, istruzione, reddito e salute e tutte influenzano il modo in cui le persone si sentono: chi ha studiato ha una condizione economica migliore che aiuta ad essere più allegri di solito. Incrociando i vari fattori, tuttavia emerge a 46 anni l’inversione a U della vita. Pare che dopo la depressione dei vent’anni, si diventa sempre più tristi, stressati e arrabbiati fino alla soglia dei 50. Poi si diventa finalmente saggi: si gestiscono meglio i conflitti, si capisce che non si può sempre piacere a tutti.
La curva a U della vita ci offre una visione positiva del passare del tempo e soprattutto che si può sempre invertire la rotta per stare meglio: ve lo auguro di cuore per il 2024.
Il 2023 dell’Internet
Troppo di tutto: Giuseppe di Mauro su Internazionale scrive “l’anno scorso in Italia sono usciti più di 70 mila libri, più di 200 al giorno” [...] “600 film in sala”, [...] “1700 film su Netflix”, [...] “120 mila nuovi brani caricati ogni giorno su Sportify”. Sempre più difficile scegliere e serve sempre più tempo anche per seguire i propri interessi, come Federica Mori scrive su Linkedin “Non si può pensare di mettere 10 eventi di marketing, comunicazione, social, digital, ecc in un mese.” il rischio è che l’eccesso di offerta abbassi la qualità.
Fine del gratis online: dopo 20 anni di web si tirano le somme. Consumare contenuti fornendo in cambio le preferenze non è economicamente sostenibile: Facebook e Instagram sono a pagamento, se non si vuole la pubblicità. I siti generalisti di informazione (quotidiani, magazine) che resistono online non sono più accessibili gratuitamente, seguiti dai siti specialistici (es. tecnologia) che se liberamente accessibili, sono aggressivi nei tracciamenti.
Non si parla di open e dei beni comuni, la filosofia non è capita né diffusa. L’attuale governo vuole usare la “cultura come volano per l’economia” ma è contrario all’accesso aperto dei beni culturali che invece la Corte Costituzionale dichiara “un moltiplicatore di ricchezza” (sempre più difficile capire cosa c’è dietro le parole).
Meno soldi alle startup, le avvisaglie c’erano già in primavera: licenziamenti, collasso della banca della Silicon Valley e se gli US piangono l’Italia non ride: finanziamenti ridotti del 51% si salvano solo quelle dell’AI. Raga, mi sa che è ora di pensare a qualcos’altro.
Siamo in piena bolla dell’IA secondo quanto scrive Cory Doctorow qui. Secondo lui i i segnali ci sono tutti: si tratta solo di capire se somiglierà di più alla bolla delle dotcom del 2001 o a quella finanziaria del 2008 e la differenza sta in cosa lasceranno dietro: materiale riutilizzabile o terra bruciata? Il modello per le aziende è usare l’AI per fare di più con meno (lavoratori) non produrre qualcosa di migliore.
Donne, ebook e sorveglianza
Quest’articolo sulla sorveglianza attraverso gli ebook mi ha colpito particolarmente e alla fine spiego. In realtà sono fatti conosciuti e si tratta di puntini facilmente collegabili: sappiamo bene che Amazon traccia tutti nostri comportamenti e che gli ebook letti sui kindle - che ha il 72% del mercato US - sono uno dei pezzi del puzzle che compongono l’identità digitale delle persone. Negli US non vanno tanto per il sottile con la protezione della privacy e la ricerca di libri che parlano di aborto o di come stare meglio dopo un aborto, può mettere donne e ragazze a rischio di criminalizzazione e violenza. Ovviamente l’aborto non è l’unico tema delicato e gli oppressi che siano migranti, neri o LGBT+ sono ovviamente più a rischio. Prendere in prestito ebook dalla biblioteca prevede gli stessi rischi: in US il prestito avviene attraverso app commerciali come Hoopla e Libby che impongono alle biblioteche di non avvisare i lettori dei rischi connessi al fatto che queste aziende potrebbero rivendere i loro dati. Questa è la lettera con cui 25 organizzazioni umanitarie chiedono al congresso di proteggere i dati dei lettori.
Sono stata particolarmente colpita perché avevo letto male: l’articolo inizia con “Three in ten Americans read digital books” ma ho letto “Three in teen” e quindi ho pensato a quanto presto inizia la sorveglianza sugli adolescenti, vista anche la follia che vieta molti libri nelle scuole negli Stati Uniti.
Non dobbiamo sottovalutare la sorveglianza digitale, che può avere conseguenze gravi sulle persone.
In principio erano i bot
Ho scritto con piacere quest’articolo “In principio erano i bot - Tecnologia al servizio di chi?” per il numero 25 de “La ricerca” della Loescher - un numero monografico sull’Intelligenza Artificiale. Il volume è interamente scaricabile come PDF. Ecco l’inizio:
«I bot sono le nuove app», dichiarava Satya Nadella, CEO di Microsoft, alla Conferenza per sviluppatori nel 2016, in occasione del lancio di Cortana. La sua visione del futuro dell’interazione fra gli umani e le macchine era «conversazione come piattaforma», in cui l’Intelligenza Artificiale (IA) avrebbe consentito ai computer di interagire con le persone, utilizzando l’interfaccia umana più naturale, il linguaggio, per cui era necessario «infondere nei computer informazioni su di noi e sul nostro contesto».
I bot sono i programmi che lavorano dietro le quinte per migliorare l’esperienza degli utenti sul web: forniscono suggerimenti di ricerca (se hai acquistato questo, ti piacerà anche quest’altro), previsioni meteo, filtrano le email, ripuliscono le voci di Wikipedia. I bot sono stati adattati per agire sui social media: sono masse di utenti fittizi, i cosiddetti social bot , pilotati come squadriglie (bot squad) d’assalto contro personaggi scomodi o per influenzare l’opinione pubblica in momenti critici come le elezioni politiche, come documentato da indagini giornalistiche e studi scientifici . (segue qui)
#Saperedigitale
Conversioni: appuntamenti nel 2024
Ecco la terza edizione dei webinar per Sapere Digitale: segnatevi in calendario 3 date: 24 gennaio - Gino Roncaglia, 28 Febbraio - Simone Aliprandi, 20marzo - Iolanda Pensa. Riservatevi un posto in prima fila qui
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#Wikimedia: 13 gennaio 2024 appuntamento alla Biblioteca Multimediale di Settimo Torinese
L’edizione locale Piemonte e Valle d’Aosta di Wiki Loves Monuments si è concluso il 30 settembre e dopo un’attenta selezione la giuria ha identificato le foto migliori che saranno premiate il 13 gennaio presso la Biblioteca Multimediale di Settimo. L’occasione sarà anche quella di parlare di beni culturali e pubblico dominio con esperti di discipline diverse. Vi aspettiamo dalle 10 alle 13 e c’è pure un piccolo rinfresco.
Informazioni sul programma sulla pagina facebook dell’evento
#open&education
Segnalo lo speciale numero della rivista Bricks, Open Education e Democratizzazione del digitale nelle scuole frutto di una fertilizzazione incrociata tra la rete Open Education Italia e Scuola sconfinata. Grazie a Paolo Landri, Nazario Zambaldi, Matteo Uggeri e tutti coloro che hanno raccolto l’invito a scrivere.
Per ragioni di spazio, non ci sta la rubrica sui #vulcani, scusate riprendiamo l’anno prossimo!