Bentrovate su Lapilli, la newsletter irrilevante a cadenza stagionale. Impossibile commentare i fatti di cronaca nazionale e internazionale: siamo nell’epoca in cui tutto l’indicibile si può dire, in cui basta avere in borsetta un coltellino svizzero e un po’ d’acqua per affrontare “crisi” ridendo, in cui si impiega lavoro per scrivere e diramare circolari che vietano gli asterischi, si censurano libri e parole, si denunciano i comici…
#Saperedigitale Pillole di AI literacy
Siamo quasi alla fine del programma di webinar di Conversioni: mercoledi 9 aprile, sarà con noi Valentino Magliaro, country manager di Canva, che credo sia uno degli applicativi più diffusi per la creatività ma lo chiederò direttamente a lui. Prossimamente scriverò dei webinar precedenti, magari facendomi aiutare da qualche IA, come mi ha suggerito uno dei nostri ospiti, Paolo Dalprato.
Prosegue anche la produzione di articoli per Appunti Selvaggi ho parlato di cittadinanza digitale e libri bannati ed è appena uscito il mio ultimo articolo su Pillole di AI literacy.. un breve estratto
[…] Per comprendere i concetti di base delle IA generative, in cui sono inclusi gli LLM, rimandiamo alla recente pubblicazione “La cultura è pronta all’impatto delle IA? 20 domande che dovremmo porci” [1], realizzata dal gruppo di lavoro Digital Cultural Heritage di ICOM Italia e disponibile gratuitamente. Il testo, pensato per le istituzioni culturali, i musei e le biblioteche, include la spiegazione di termini tecnici in modo chiaro e conciso e affronta il tema del copyright e della sostenibilità ambientale. Le risposte alle domande sono disponibili in italiano e in inglese.
Sulle attività che possono essere velocizzate o migliorate dagli assistenti in biblioteca, quali il supporto nell’attività di reference o nella catalogazione e metadatazione, sono disponibili online articoli e presentazioni [2] [3]. Un assistente può essere utile per rendere più accessibile la conoscenza, offrendo servizi di traduzione o adattamento di testi, semplificazioni del linguaggio, riassunti, rappresentazioni tramite mappe mentali o conversioni da testo a voce e viceversa. I bibliotecari possono essere una risorsa preziosa nel trasferire nuove competenze di “AI literacy”, quali la formulazione di prompt e la valutazione critica delle risposte: è sempre necessario ricontrollare e non affidarsi ciecamente a questi “oracoli”.
Vista la moltiplicazione di strumenti sempre più sofisticati, come fare a scegliere lo strumento più adatto alle proprie esigenze e magari integrarlo in base al compito da svolgere? Secondo una prima mappatura, realizzata dal corso del Politecnico di Milano “Imparare con l’IA”, [4] che consiglio caldamente, possiamo suddividere gli LLM in generalisti, integrati con altri sistemi già esistenti e specialistici. [..]
il resto lo potete leggere sul sito di Sapere Digitale
Se non avete voglia di leggere, questo video instagram è molto divertente e istruttivo.
AI scorrette e disoneste
Sul sito di OpenAI c’è una news che parla comportamenti scorretti degli LLM. Monitorando la “Chain of Tough” cioè l’evidenza del processo che stanno seguendo per rispondere alle nostre domande, i ricercatori hanno notato che le IA sfruttano scappatoie quando ne hanno la possibilità e che penalizzare i comportamenti scorretti non li fa desistere, ma fa loro nascondere le loro intenzioni. Avevo letto tempo fa la storia dell’IA che diceva di non vedere bene (visually impaired) per far legger il CAPTCHA all’utente, ma sembrava una cosa innocente. Facendo un po’ di ricerche, si trovano molte ricerche che trattano il problema, incluso una della IEEE su veicoli a guida autonoma che inviano falsi segnali o false informazioni sul traffico. Interessante il lavoro di ricerca che ha definito un protocollo di onestà denominato "Model Alignment between Statements and Knowledge" (MASK) e poi ha messo alla prova diversi sistemi LLM.. e indovinate un pò qual è l’IA che mentito di più? (* Grok è l’IA di proprietà di Elon Musk).
FakeGame “Smaschera la disinformazione
E’ partito alla fine di febbraio Fake Game - Smaschera la disinformazione, promosso dall'Associazione Dschola, con il supporto della Fondazione CRT
Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare una maggiore consapevolezza nei giovani sul tema della disinformazione ed è articolato in una parte di formazione e una parte di game jam.
Si sono già svolti tre incontri di formazione online in collaborazione con Openthebox e Matteo Uggeri. Proseguiremo con Marco Mazzaglia del Politecnico di Torino/Tiny Bulls e Leonardo Pieraccioli di LevelUPlab.
L’IIS Alfieri di Asti è una delle scuole che partecipano
L’iniziativa si concluderà a maggio con la premiazione delle squadre vincitrici. Al progetto hanno aderito sei istituti secondari del Piemonte e della Valle d'Aosta: più di cento studenti si stanno ora preparando a sviluppare i loro videogame sul tema della disinformazione. Vai al sito
#Open &education
Chiedo scusa per l’inglese, ma non esiste una traduzione efficace di literacy in italiano, ma riporto la definizione UNESCO del 2005:
«l’insieme di competenze che utilizzano le capacità di identificare, comprendere, interpretare, creare, comunicare e computare utilizzando materiale scritto derivante da vari contesti. “La literacy identifica un apprendimento continuo negli individui quando tendono ai loro traguardi, allo sviluppo della loro conoscenza e delle loro potenzialità e alla piena partecipazione alla vita delle comunità e delle società” (UNESCO, 2005)».
Sul sito di Treccani, un articolo del 2019 intitolato Dall’alfabetizzazione alla literacy, approfondisce il perché della mancata traducibilità. Se nel novecento gli sforzi educativi hanno permesso a molte società, tra cui la nostra di sconfiggere l’analfabetismo, da qualche anno stiamo sprofondando nell’analfabetismo funzionale. Literacy ha una valenza legata alla capacità e alla competenza in settori diversi con differenziazioni e stratificazioni: digital literacy, media literacy, data literacy, financial literacy, transliteracy e infine AI literacy. Come se aggiungere literacy ad una parola rendesse tutto piu’ autorevole.
Dimensions of AI literacies in Open Education
Il 28 marzo grazie alla segnalazione di Agnese, sul canale telegram di openeducationitalia il 28 marzo, ho seguito il workshop sulle “Dimensions of AI literacies”. Secondo Doug Belshaw literacy non è monolitico e non è qualcosa che può essere on/off: si tratta di qualcosa di trasformativo, socialmente negoziato e legato al contesto. Inoltre la progressione lineare non ha molto senso. Lui ha individuato 8 elementi che costituiscono le digital literacies, rappresentati nella figura seguente, (vedi anche la sua tesi di dottorato). Questi otto elementi fanno riferimento ad abilità (skillset) culturali, creative, costruttive, comunicative e mentalità (mindset) fiducioso, cognitivo, critico, civico.
Le otto dimensioni sono ritenute ugualmente valide per creare un framework di riferimento per studenti ed educatori sulle AI literacies. Per saperne di più sarà possibile seguirei corso online AI Literacies Unlocked: The Essential Skills & Mindsets for the Future of Learning.
#appuntamenti
#passioni
Uncinetto in biblioteca, in sala da te, al cinema …
l’uncinetto mi rilassa e scopro sempre di più che si tratta di una passione condivisa senza barriere di età e di genere. Mi diletto in pupazzetti (amigurumi) borsette, coperte ecc. Si può uncinettare da sole o in compagnia, in biblioteca o in sala da te, anche in riunioni di lavoro (una collega estone un po’ di anni fa a Bruxelles). Dato che io lo faccio davanti alla tv, sono stata molto colpita dalla notizia che in Sud Corea hanno pensato di ripopolare le sale offrendo la possibilità di fare l’uncinetto al cinema. Devo dire che mi attira di più dell’idea di #cenaalcinema…
Fermentati
Mi sto cimentando nella produzione di Kombutcha e altri fermentati.. se volete condividere consigli/sconsigli ed esperienze sono molto graditi!
Questa newsletter è stata fatta interamente a mano con Intelligenza Artigianale.
Sempre interessanti le tue newsletter 🙂
Non sapevo che anche tu uncinettassi! Se vuoi possiamo condividere . Io preferisco cose un po' più lunghe: maglioni, camicette, ecc.